Se da un lato la ricerca degli antenati ha dato vita a un vero business genealogico, la storia della Family History Library aggiunge complessità al tema: è un’istituzione di grande rilevanza per i Mormoni, per i quali in paradiso si va in famiglia, e la famiglia intera, fino all’ultimo antenato, deve quindi essere nota affinché tutti possano essere battezzati e riuniti in cielo.
Per questo già nel 1894 la Chiesa dei Santi dell’Ultimo Giorno fonda la Genealogical Society of Utah (oggi nota come Family History Department). Inizialmente i volontari ricopiavano a mano gli archivi parrocchiali e le lapidi tombali, andavano in giro per il mondo o si facevano recapitare gli archivi. Dal 1938 l’archiviazione è continuata su microfilm, prima negli Stati Uniti, poi in Messico, e in Europa (ad esempio nell’Ungheria del 1956, minacciata dalla distruzione degli archivi e successivamente in Polonia). Nel 1959 l’archivio aveva raggiunto dimensioni tali da richiedere lo scavo di 6 gallerie nelle montagne del Little Cottonwood Canyon, vicino a Salt Lake City – i Granite Mountain Record Vaults.
La Family History Library, con le sue 4.000 filiali sparse in tutto il mondo, arriva oggi a custodire 2,4 milioni di registrazioni genealogiche, il database Ancestral File contiene più di 36 milioni di nomi collegati in famiglie. Gli stessi Stati si affidano alla chiesa mormonica per fotografare i propri archivi (ma d’Eramo ricorda il caso della Francia, che ha sciolto l’accordo dopo aver scoperto che i dati degli archivi venivano utilizzati per rintracciare antenati da battezzare e recuperare alla famiglia).
L’ossessione genealogica dei mormoni, sottolinea d’Eramo, è in sintonia con quella di un popolo di emigrati sradicati, alla continua ricerca delle proprie radici. Lo storico Hobsbawm fa risalire questa passione agli anni in cui iniziarono le grandi ondate migratorie dall’Europa del sud e orientale, gli stessi anni in cui i mormoni fondavano la Gsu.
Proliferano infatti i siti, compresi quelli degli archivi nazionali, che riportano liste di passeggeri che hanno attraversato l’oceano, fin dal secolo scorso, che hanno dato vita a discendenti americani. Non solo americani.
Io non ho trovato nulla, mi accontento del mio archivio, per ora.
In effetti gli Archivi mormoni sono abbastanza impressionanti…
Sui “social archives”, come volevo fare da un po’ e come mi hai convinto a darmi una smossa, ho postato oggi ben due articoli.
Ecco il link al primo: http://deffeblog.wordpress.com/2007/11/04/verso-i-social-archives-eo/
Quando mi riprenderò dallo sforzo, potremo approfondire anche le questioni delle genealogie…
A rileggerci Paola
Grazie Paola! gli articoli non sono solo due, ma sono ricchissimi di rimandi e riflessioni.
Il link al secondo è http://deffeblog.wordpress.com/2007/11/04/social-archives-seconda/
a cui ho già fatto un primo commento, in attesa delle prossime note sulle genealogie.