Non mi verrebbe mai in mente di dire di me che sono una blogger, perché non credo che sia questa un’idea vicina al mio essere qua nel mondo, in senso unitario e sintetico intendo… essendo ciò, essere blogger significa per me interrogarmi sul cosa ci sto a fare qua. Ossia perchè scrivo in un mio blog. Colgo quindi con i miei tempi la sollecitazione di Giovanni e tento una risposta, che vale oggi e qui e magari tra 5 minuti sarà già diversa. Premetto che sono ancora molto arrabbiata.
Cosa ti ha spinto a creare un blog?
La curiosità, la voglia di sperimentare un mezzo di espressione e di comunicazione, e la sensazione che fosse ora di concretizzare il desiderio di costruirmi uno spazio personale, anche professionale, in cui parlare del mio lavoro di ricerca.
La curiosità è stata alimentata da un ambiente particolarmente favorevole, ovviamente.
Il tuo primo post?
Il primo era un semplice saluto, il primo post significativo (devo andare a vedere) era su “memoria e corpo”, e ha inaugurato una serie di post successivi sul tema, sulla memoria come problema del corpo, della vita vissuta.
Il post di cui ti vergogni di più
Nessuno.
Il post di cui sei più fiero
Ci sono due categorie di post incomparabili, differenti per qualità: quelli che riguardano innanzitutto me, e che mi permettono di parlare del mondo, e quelli che partono da un evento del mondo per parlare di cose che sento.
Tra i primi, amo molto il post del fruttivendolo, tra i secondi (devo andare a vedere di nuovo)… forse quello sulla pillola per dimenticare (che in realtà sono almeno due: qui e qui). In realtà, sono soddisfatta e affezionata a circa l’80% dei miei articoli, quindi questa selezione è molto forzata.
Ho risposto a tutto, e adesso?
PS: rilancio a lorenzo, che gli altri mi pare siano stati già tutti richiamati
Bè, blogger o no, lo spirito è proprio questo.
Forse la catena non è proprio per i blogger ma per chi ha un blog… forse ha più senso così 🙂
roby, fammi sapere che sei viva e che stai bene 🙂
sono viva, ma sono in pausa riflessiva, meditando su “cosa ci sto a fare là”, dove là è l’università, dove lavoro e insegno.
momenti che vanno e vengono, mi passerà anche questo.
e poi l’anno è lungo, siamo alla fine e sono un po’ stufa. grazie del pensiero 🙂
Ho lo scaldabagno che ha lo stesso identico problema, è stufo 🙂
spirito da copywriter… 😉