Mi pare sia passata inosservata la partita di calcio tra le nazionali dell’Armenia e della Turchia, che si è tenuta a Instanbul il 14 ottobre scorso. Partita di ritorno di un’ugualmente memorabile partita di andata a Yerevan, l’anno scorso.
Il governo turco continua, dopo quasi un secolo, a negare il genocidio armeno. Semmai si trattò di pulizia etnica, dicono alcuni. Questa partita non è una partita qualunque, tanto che ha suscitato proteste di alcuni armeni, che vi hanno visto un segno di resa. Ma forse è l’inizio di una nuova fase nei rapporti tra i due paesi. Che qualche giorno fa hanno siglato un accordo nella civilissima Zurigo.
Sul genocidio armeno è stato realizzato un museo nella capitale armena, che ha faticosamente raccolto pezzi di storie dimenticate. Dopo il viaggio in Armenia ho voluto rivedere il film Ararat di Egoyan dedicato al genocidio, con il franco-armeno Aznavour come protagonista, che ha confermato la difficoltà di raccontare senza retorica una tragedia così immensa. Ora mi guarderò il film di Guédiguian, armeno-marsigliese, mai distribuito in Italia: Voyage en Arménie.
il monte Ararat visto dall’Armenia
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