Domani la sfida è quella di dimostrare come gli orti urbani siano social da sempre, a partire dalle esperienze degli orti comunali in Emila Romagna.
La vocazione sociale degli orti urbani è osservata e dimostrata a partire da tre diverse prospettive:
- gli orti sono luoghi di scambio di saperi tra generazioni, relativi alla natura, alla stagionalità e al ciclo delle piante e degli ortaggi, che “non nascono nei supermercati”: parliamo del rapporto tra orti e scuole, tra anziani e bambini, e dell’educazione alla alimentazione che si gioca nel rapporto diretto con la natura e i suoi frutti
- gli orti sono luoghi di inclusione e valorizzazione delle differenze e di nuove e vecchie fragilità, lo sono da sempre degli anziani pensionati a rischio di isolamento e impoverimento sociale, lo sono oggi per nuovi soggetti potenzialmente deboli – nuovi immigrati, diversamente abili, nuove povertà
- gli orti come strumento di rigenerazione della comunità e delle relazioni di prossimità, aperti agli altri attori che lavorano sul territorio e protagonisti di scambi di beni e di relazioni che travalicano i recinti delle aree ortive (il tavolo che coordino io).
Grazie ad Ancescao Regionale Emilia Romagna – e in particolare alla sua Presidente Lucia Pieratelli – per aver promosso l’iniziativa, mettendo in rete e valorizzando le esperienze presenti sul territorio.
Il programma qui
Dove: Centro Montanari, via di Saliceto 3/21, Bologna
Quando: venerdì 15 aprile, ore 9,30-18
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