ma no, dai! continua ad aprile 2008, me l’ha promesso Fabio.
Ieri si è però conclusa una tappa significativa delle conversazioni dal basso: la caccia al tesoro (difficilissima: non ho potuto giocare perchè condividendo la stanza con Fabio e Luca avevo troppe tracce, mica vero, non ho capito molto neanche adesso). Si è concluso anche il festival con la consegna dei blog awards, altra scommessa: ma evidentemente ci piace fare le cose difficili (candidature dal basso e selezioni dal mezzo).
Il mio bilancio: mi sono divertita molto, durante la caccia al tesoro (basta vedere quante foto ho fatto, ne ho caricate 52 55 su Flickr), soprattutto grazie alla squadra 6, che non ha vinto ma era veramente simpaticissima. L’abbiamo un po’ tallonata, insieme a Lele (che forse si merita una foto di una scarpa per la simpatica compagnia), Massimo e Barbara, come si intuisce da qualche foto.


Mi sono divertita anche durante la lettura dei blog candidati, non sempre, ma ho fatto scoperte veramente interessanti: credo continuerò a seguire Elastigirl (che finora non aveva mai vinto, dice, nemmeno un pelouche alla festa dell’Unità), e non mi stupirei di vedere un giorno un bel libro che raccoglie le sue storie quotidiane*. Ho fatto i miei complimenti (per quel che vale) a Gianluca, il cui blog era quello con maggior punteggio nella mia paletta nella categoria azienda e marketing. Dimenticavo le gatte: sempre fierissima dei nostri Kinder, anche quando ormai sono assai cresciuti come loro.
Poi, ho conosciuto o conosciuto meglio persone di cui leggo, più o meno assiduamente, i blog, e questo è sempre bene: in particolare contenta di aver incontrato Valentina, certa che questo è solo l’inizio, e di aver prestato la macchina (fotografica, quella vera) ad Antonio, che se mi manda un indirizzo postale forse riceverà qualche immagine su carta (quella vera).
I ringraziamenti: ha già fatto tutto boccia, io confermo il mio supporto anche per l’edizione prossima, e ho già fatto una piccola proposta. La sfida è quella di continuare a fare le cose seriamente senza prendersi troppo sul serio.
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