Archive for the 'conversazioni dal basso' Category

mondi virtuali?

Il tavolo degli avatar di Sl alla cena dell’Acabarcamp, Urbino 11 ottobre 2008.
Lasagne alle melanzane, riso al limone, arrosto con patate, casciotta con insalata, crostata e uva. Vino rosso e bianco, acqua gassata e naturale. Caffé.

Se questi vi sembrano mondi virtuali, forse li avete frequentati poco.

ulteriori evidenze qui

Aggiornamento: altre evidenze esplicite qui.

Ritornano le conversazioni dal basso

E’ ormai un appuntamento fisso, a Pesaro in primavera e a Urbino in autunno.
Domani 9 maggio, dalle ore 10, docenti e studenti dei corsi di laurea in comunicazione dell’Università di Urbino (facoltà di sociologia) conversano con blogger ed esperti di social media. Alcuni di questi blogger sono giornalisti, come Massimo Russo, ormai membro dello staff delle conversazioni dal basso, e Vittorio Zambardino, che abbiamo voluto invitare a tutti i costi, insistendo anche un po’ 😉 , perchè ci parlasse del suo bilancio dell’esperienza di Netmonitor, che abbiamo seguito con passione e divertimento, e che ci è sembrata molto positiva. E molto coraggiosa, ho già avuto modo di scrivere qui. Nella conversazione dedicata al rapporto tra classici media di informazione e social media in relazione all’ultima campagna elettorale italiana oltre a me, loro e agli studenti Thomas ed Edoardo saranno protagonisti Nicola Mattina e Antonella Napolitano, consulenti di comunicazione e social media che hanno lavorato al progetto del Sole24ore, 10 domande.
Che dire: vi aspettiamo!

la politica dei blog

Ieri Antonio Sofi era a lezione a Urbino, da Giovanni, a parlare di blog e politica. Non è mio compito né raccontare il seminario, né commentarlo. C’è chi lo farà molto meglio di me.

Voglio solo ricordare una affermazione di Antonio, per me cruciale, che da sola valeva il seminario: scrivere in un blog è un atto politico. Scrivere un blog è politica. Ho sentito che è profondamente vero, per me.

la modernità della politica

Ieri sera, complice la febbre, mi sono trovata a seguire l’ennesimo contenitore di informazione sulla politica in questa fase pre-elettorale. Veltroni a Tv7.

Veltroni ha detto una cosa molto rivelatrice, secondo me, sullo stato evolutivo attuale della politica: non ci sono più tribù (destra contro sinistra, nelle loro declinazioni contingenti), e il panorama politico attuale può così essere paragonato all’Europa di Schengen, senza barriere ai confini. Più precisamente, senza confini interni che siano minimamente vincolanti, minimamente significativi. Aggiungo: questo dal punto di vista della politica, ossia dei partiti. E’ ovviamente un punto di vista interno al sistema della politica.

(Per gli studiosi di Luhmann: è la memoria sociale in azione). Per questo non mi stupisco granché che il partito democratico sia in ascesa nei sondaggi (dato peraltro confermato da ciò che accade intorno a me). Decisamente un partito moderno. (Nota post: non lo dico con ironia).

PS: le “conversazioni dal basso” (seppur a-sincrone) sono evidentemente molto di moda, tanto da arrivare persino a Rai1: gli stessi telespettatori facevano le loro domande a Veltroni, sia tramite videoregistrazioni sia tramite e-mail. Anche questo si può fare.

la festa è finita

ma no, dai! continua ad aprile 2008, me l’ha promesso Fabio.
Ieri si è però conclusa una tappa significativa delle conversazioni dal basso: la caccia al tesoro (difficilissima: non ho potuto giocare perchè condividendo la stanza con Fabio e Luca avevo troppe tracce, mica vero, non ho capito molto neanche adesso). Si è concluso anche il festival con la consegna dei blog awards, altra scommessa: ma evidentemente ci piace fare le cose difficili (candidature dal basso e selezioni dal mezzo).
Il mio bilancio: mi sono divertita molto, durante la caccia al tesoro (basta vedere quante foto ho fatto, ne ho caricate 52 55 su Flickr), soprattutto grazie alla squadra 6, che non ha vinto ma era veramente simpaticissima. L’abbiamo un po’ tallonata, insieme a Lele (che forse si merita una foto di una scarpa per la simpatica compagnia), Massimo e Barbara, come si intuisce da qualche foto.

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Mi sono divertita anche durante la lettura dei blog candidati, non sempre, ma ho fatto scoperte veramente interessanti: credo continuerò a seguire Elastigirl (che finora non aveva mai vinto, dice, nemmeno un pelouche alla festa dell’Unità), e non mi stupirei di vedere un giorno un bel libro che raccoglie le sue storie quotidiane*. Ho fatto i miei complimenti (per quel che vale) a Gianluca, il cui blog era quello con maggior punteggio nella mia paletta nella categoria azienda e marketing. Dimenticavo le gatte: sempre fierissima dei nostri Kinder, anche quando ormai sono assai cresciuti come loro.
Poi, ho conosciuto o conosciuto meglio persone di cui leggo, più o meno assiduamente, i blog, e questo è sempre bene: in particolare contenta di aver incontrato Valentina, certa che questo è solo l’inizio, e di aver prestato la macchina (fotografica, quella vera) ad Antonio, che se mi manda un indirizzo postale forse riceverà qualche immagine su carta (quella vera).
I ringraziamenti: ha già fatto tutto boccia, io confermo il mio supporto anche per l’edizione prossima, e ho già fatto una piccola proposta. La sfida è quella di continuare a fare le cose seriamente senza prendersi troppo sul serio.

nausea da blog

dopo aver letto oltre 200 blog diversi – mi gira la testa e vedo triplo – mi preparo a tornare a Urbino, per vedere se esistono davvero, ‘sti blogger: e se, oltre a scrivere (ma quanto/i scrivono?!), fanno anche cose normali tipo giocare, mangiare, parlare, ecc.
Domani caccia al tesoro e domenica mattina (ma guarda te se non avevo niente di meglio da fare di domenica) blog awards. tutto per un coniglio (in realtà, 10 conigli). e qualche intervista, mi dicono. io però domani allora faccio la blogger, così almeno mi riposo, rispondo solo alle domande della Gemini. data la faticaccia di questi giorni, ho persino le occhiaie = physique du rôle. e faccio qualche foto, ovvio.

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ps: lo so, post inutile, ma … volevo vendicarmi un po’.

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regala un coniglio parlante…

…e lampeggiante al tuo blogger preferito. Fino al 10 ottobre potete segnalare un blog al festival di Urbino, per informazioni ecc. clicca qui

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Post Scriptum: il festival dei blog di Urbino non è una pataccata né una trovata del marketing, bensì è il secondo momento di riflessione (e gioco) a partire dai blog organizzato dal gruppo di ricerca LaRiCA della facoltà di sociologia dell’Università di Urbino, che segue il workshop di aprile 2007, tutto sotto il nome Conversazioni dal basso. Non si era capito?

a volte ritornano: cdb

segnalo o ricordo, per chi non lo sapesse (o si fosse scordato) che il 13 e 14 ottobre prossimi a urbino c’è il nostro festival dei blog, nostro nel senso della continuazione annunciata delle Conversazioni dal basso. Per chi volesse partecipare alla caccia al tesoro o candidare al premio del festival un blog rimando al wiki dell’evento.

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quello che si vede dal Larica (a volte)/foto mia

blogging for women. l’altro lato della pertinenza?

Sono andata al FemCamp che si è tenuto ieri a Bologna con un pregiudizio, o meglio un sospetto: che si potesse trovare qualche specificità nei blog delle donne, nei blogger/donna. Sono andata per sentire se quest’idea è condivisa, se ha un qualche fondamento, o se è un mio delirio. Anche per imparare qualche trucco tecnico per migliorare il blog, e fare invidia ai colleghi maschi assenti :-).
Per questo mi sono fidata doppiamente del consiglio di Feba e sono andata a sentire la presentazione di Andrea Beggi, dal titolo promettente “Blogging for Ladies: (quasi) tutto quello che una donna avrebbe voluto sapere sui blog e non ha mai pensato di chiedere. Come utilizzare meglio dei maschiacci tutte quelle robe dai nomi strani”. (Aggiornamento: la presentazione di Andrea è stata poi postata qui).
Andrea è partito da un dato oggettivo, che le donne sono marginali nelle classifiche dei blogger, e da un’ipotesi, che questo possa dipendere da una loro (“nostra”) relativa mancanza di strategia e tecnica nel rendersi “visibili”. Da questa doppia considerazione ci ha garbatamente proposto una serie di consigli molto utili, sicuramente.

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sempre da flickr

e idem

Primo dubbio (che ho condiviso durante la relazione con miei vicini di sedia nonché colleghi, Fabio e Giulia): non sono consigli che valgono specificamente per le donne, sono consigli universalmente sensati e utili ai blogger (tra cui: evitate i refusi, rileggete prima di pubblicare – non dico a chi ho pensato, dico solo che è un acronimo di tre lettere, e sta nel mio blogroll e purtroppo è maschio). Dov’è la specificità del blogger/donna, solo in una relativamente maggiore inesperienza?
Secondo dubbio: posto che le donne siano effettivamente marginali nella blogosfera per una loro carenza nel rendersi visibili – partecipano poco dove occorre, non sfruttano al meglio tutti gli strumenti che il web 2.0 mette a disposizione ecc. -, chi ci dice che la visibilità, l’esposizione a tutti i costi siano L’Obiettivo del blogger, e non invece uno dei possibili obiettivi, sicuramente quello dominante, ma non l’unico?
Il mio sospetto è che la blogosfera come ambiente (in autonomia dagli stessi singoli blogger che la animano, maschi o femmine che siano) sia dominata da una logica quantitativa (che è poi la logica della comunicazione) – quantità di contatti, quantità di presenze, quantità di informazioni … – e non qualitativa; è in altre parole informata da una logica espansiva, o estensiva, che mi pare abbastanza omologa a quella del mercato. Da esperti come Andrea, o altri che non conosco ma che vorrei conoscere, posso allora sperare che arrivino consigli per migliorare strategie e tecniche per un blogging meno interessato a rendersi visibile a chiunque a tutti i costi, magari più interessato a trovare e selezionare fonti di informazione di qualità, strumenti di gestione di archivi di dati e immagini pertinenti al progetto su cui spesso un blog nasce, a trovare contatti pertinenti con la propria missione. Chissà se mi sono spiegata. Ringrazio Andrea, che a seguito di questa sollecitazione mi ha dato consigli su come bere dall’idrante senza affogare…

PS: Direi che questo è il secondo dei due post promessi sulle conversazioni dal basso, che ruotano intorno all’idea di pertinenza, di cui ho parlato qui e qui. La logica dominante della blogosfera, della visibilità e dell’esposizione estensiva alla comunicazione, mi pare cozzare con le pretese qualitative del concetto di pertinenza. (Per chi mi conosce: si capisce, spero, cosa c’entra tutto ciò con la memoria).

memorie di conversazioni dal basso/1 (ovvero i blog e la comunicazione)

Se i blog sono luoghi dei vissuti, vorrei confermare questa mia idea sfruttando il mio blog per esprimere il mio vissuto sul workshop di venerdì scorso.
Un’ipotesi su come interpretare l’idea “dal basso”: i blog (così come vari ambienti del cosiddetto web 2.0) sono luoghi dove la comunicazione può osservare i vissuti, e farsene irritare.
So bene che sembra che la comunicazione sia un entità con vita propria, detta così. Il problema è che un po’ lo è, veramente. Qualcuno parla di sistema emergente della comunicazione: è questa cosa qui, ossia la comunicazione come processo sociale che si autonomizza dai suoi dati di concretezza e particolarità (i soggetti, i loro vissuti, le loro storie, le loro memorie, idiosincrasie…). Il blog allora diventa un luogo della comunicazione (perchè nei blog i vissuti possono solo essere comunicati) dove il sistema della comunicazione – la rete, con la sua autonomia, la rete informata dal 2.0 – mantiene un contatto con i vissuti, con la concretezza delle storie vitali, con gli interessi e le emozioni della gente, e si fa “irritare”, ossia: ne tiene conto, come può, li usa per la sua riproduzione.
In questo senso i blog proprio in quanto luogo del vissuto (comunicato) sono utili alla comunicazione.

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Prima nota critica: mi ha un po’ disturbato sentir dire da Giuseppe Granieri che nella rete il criterio di qualità (delle informazioni, prevalentemente) è sostituito dal criterio di pertinenza – come ricordato oggi dal post di FG/GBA – e vi spiego perchè questa idea mi irrita parecchio. La pertinenza, detta così, suona un po’ come una cosa buona: è la qualità che non viene più definita dal sistema dei media di massa, è la qualità che si personalizza diventando espressione di un punto di vista dell’utente, che spesso è anche produttore di contenuti. Che furbata: il sistema si disinteressa della qualità, in quanto in generale si disinteressa dei contenuti, e delega non solo la produzione dei contenuti (gli economisti direbbero: esternalizza, fa outsourcing, ecc.), delega persino il criterio di valutazione di quegli stessi contenuti. Ognuno è libero di decidere cosa è di qualità, perchè al sistema della comunicazione, la qualità non interessa. La qualità resta un problema degli utenti (che la qualità, definita a partire dai propri interessi, la cercano ancora) e dei professionisti che credono ancora che la qualità sia un criterio del loro operare (vedi le preoccupazioni da giornalista di Massimo Russo, con cui ho avuto la fortuna di conversare). Al sistema della comunicazione (chiamatelo rete, web 2.0 o come caspita preferite) interessa che CI SIANO CONTENUTI E CONNESSIONI, è indifferente quale contenuto e quale connessione sia (entrambi, difatti, li fa produrre agli utenti, vedi gli algoritmi di Google…).
Sarà per questo che alla fine la semantica evocata non solo da GBA, o i temi, ricordati da Giulia, restano sempre al margine della riflessione? (CONTINUA…)

ps: ma che tristezza un post senza figure, provvederò al più presto
Fatto. Per chi non lo sapesse la foto è di Luigi Ghirri.

Aggiornamento del 12 maggio. Ecco il video dell’intervento di Massimo Russo.

le conversazioni dal (mio) basso

Premessa: i blog sono luoghi della comunicazione in cui si esprimono i vissuti (così la vedo io). Come dire, vi si può osservare di tutto e di più, il massimo della contraddizione (vissuti e comunicazione). Va anche detto, come premessa, che a me toccano di più i temi legati ai vissuti, e proprio perchè la comunicazione si interessa di e trasforma i vissuti, mi interessa parecchio anche la comunicazione, con le sue forme. Mi interessano quindi i blog, mi interessano doppiamente.
Per commentare l’intenso lavoro di ieri – grazie a tutti, veramente, anche ai fotografi 🙂 – mi servirebbero quindi almeno 2 post (la metà di quelli promessi da FG e un terzo di quelli già scritti da GBA 🙂 . Chi mi conosce sa che sono di poche parole (soprattutto quando sono molto stanca 🙂 ).
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ps: li scrivo, poi.

conversazioni dal basso

domani siamo tutti qui (+ o -)

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