Ieri sera alla festa nazionale dell’Unità, che si tiene quest’anno a Bologna, hanno cantato le mondine di Bentivoglio. Il gruppo di donne, oggi tra i sessanta e gli ottanta anni, così a occhio, rappresenta l’ultima generazione di mondine che hanno lavorato nelle risaie della campagna bolognese, la bassa a nord della città. Trent’anni fa circa, raccontava la mondina Renata all’inizio del concerto, una maestra di scuola elementare di Bentivoglio le invitò perchè raccontassero la loro storia ai bambini, e così comincio la loro avventura, che ha avuto una breve pausa di arresto, ma recentemente si è riattivata. Hanno cantato per due ore – con un’energia da non credere – le loro canzoni di lotta, in parte d’autore e in parte inventate dalle stesse mondine, che nelle risaie non potevano parlare (dovevano lavorare) e allora cantavano, la loro protesta ma anche la loro irriverente giovinezza.
L’occasione non era unica, perchè le mondine di Bentivoglio canteranno in giro anche nei prossimi giorni, e spero che continuino anche l’anno prossimo il loro corso, perchè la loro storia e la loro forza continui a essere cantata. Chi volesse affiancarsi a loro può contattarle all’indirizzo che ho trovato sul cd che raccoglie alcuni loro canti: mondinedibentivoglio@email.it

le mondine di Bentivoglio
ps: gli antropologi che studiano il consumo ci dicono che trasferiamo significati dalle cose alle persone, a volte gli oggetti servono ad appropriarsi di qualità che culturalmente attribuiamo loro. Immaginate quindi perchè sono tanto fiera di possedere la bicicletta di una mondina di Molinella (e immensamente grata a Gigi che me l’ha regalata), pur essendo sicura di non meritarmela.
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