C’è stato un periodo in cui il 25 aprile – il giorno dedicato al ricordo della Liberazione dal nazifascismo in Italia – è stato messo in discussione: una memoria contesa, dove un evento che qualcuno (tanti) ritengono fondante la Repubblica veniva messo in discussione. No comment. Della serie i revisionismi (questi sì, beceri) sono sempre dietro l’angolo.
Ricordo di una manifestazione a Milano, il 25 aprile, sotto una pioggia battente che mise ko la mia vecchia Nikon. Ricordo di un altro 25 aprile, passato a passeggiare con un gruppo ristretto di ex partigiani sotto le lapidi dei loro compagni uccisi lungo la via Frassinago, camminando e sostando.
Quando ho letto che Beppe Grillo per il secondo V-Day ha scelto il 25 aprile, mi sono veramente irritata. Non ci bastavano i tentati revisionismi, le memorie contese. Adesso dobbiamo fare pure i conti con le memorie confuse. Confondere questa classe/casta politica con i fascisti e i nazisti che hanno devastato l’Europa tra gli anni venti e quaranta del Novecento, mi pare sciocco, superficiale, ridicolo, grottesco, oppure criminale. Lasciate in pace la Resistenza, per piacere. Scegliete un altro giorno per una protesta che ha tutti i diritti di avere uno spazio, un luogo: il suo. Non quello del 25 aprile, giornata per ricordare la liberazione dal nazifascismo in Italia, e tutte le vite che per essa sono andate perdute.
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