al confine tra produzione e consumo

Domani mattina al Dipartimento di Sociologia di Bologna ragioniamo intorno al confine tra produzione e consumo, in un momento in cui la retorica diffusa parla di confusione, sovrapposizione, scomparsa di una distinzione classica che ha orientato per decenni lo studio del consumo.
Ragioniamo su questa distinzione a partire dalle pratiche, di produzione e di consumo, di gruppi sociali molto diversi tra loro che non possono essere considerati principalmente e precisamente come “consumatori”: consumano sì, e producono in connessione al loro proprio consumare, ma non sono legati a prodotti, marche o comunità di fan specifiche. Sono gruppi eccentrici rispetto ai campi tradizionali di studio del consumo.
Ci ospita il Cescocom, anche se è un incontro abbastanza informale, interlocutorio, in cui con il supporto di alcuni colleghi ci confrontiamo sui contenuti che saranno raccolti in un volume, a cura mia, con i contributi di Alessandro Fiori, Lorenzo Giannini e Francesco Sacchetti.

Al confine tra produzione e consumo
Suggestioni etnografiche sullo statuto attuale delle pratiche di produzione e consumo e delle loro relazioni

Seminario di studio

Bologna 15 giugno 2012
ore 10,45-13,45
Dipartimento di Sociologia
Università di Bologna
Strada Maggiore 45

L’incontro rappresenta una tappa intermedia e interlocutoria di un percorso di riflessione sullo statuto attuale delle pratiche di produzione e di consumo, e soprattutto della loro relazione, a partire dal dialogo di diverse ricerche etnografiche che hanno indagato comunità o gruppi sociali che, pur non potendo essere rappresentati specificamente come gruppi di consumatori, sono accomunati dal fatto che nelle loro pratiche ordinarie sia la produzione che il consumo, e soprattutto il loro intreccio, rappresentano un campo privilegiato della costruzione del significato e dell’esperienza, delle identità individuali e collettive e delle relazioni sociali sia interne che esterne al gruppo.
L’esito finale del progetto è un volume collettaneo che sarà pubblicato nel 2013 nella collana peer-reviewed Consumo, comunicazione, innovazione dell’editore FrancoAngeli (Milano), a cura di Roberta Bartoletti e con i contributi di Alessandro Fiori, Lorenzo Giannini e Francesco Sacchetti.

Sul progetto di ricerca

Il focus principale della ricerca non è tanto sulle diverse figure del consumatore produttivo o prosumer (consumatore che produce ciò che consuma. Toffler 1980), che sono al centro della ricerca attuale sul consumo. A partire dallo stato dell’arte sulla figura del prosumer, intendiamo piuttosto riflettere sulle pratiche di produzione e consumo e sulle loro relazioni attuali attraverso le suggestioni di studi di caso un po’ eccentrici rispetto ai campi tradizionali della ricerca sul consumo che mettono in gioco il mercato, le marche e le nuove aggregazioni d consumatori in quanto tali – una fra tutte le tribù o neo-tribù, o le comunità di marca ecc.
L’intento è quello di cogliere lo statuto attuale delle pratiche del consumo sullo sfondo della retorica sul consumatore produttivo (Bartoletti 2009; Cova, Cova 2012), che tende a far collassare le pratiche di produzione e di consumo in un continuum – sfumandone i confini e con questi le specificità. L’intento è in altre parole di cogliere quali siano oggi (ancora oggi, o in forma inedita rispetto al passato) i tratti distintivi di entrambe e come questi due campi distinti di pratiche si relazionino tra loro – ovviamente a partire dall’idea che nella società industriale vi sia stata una tendenza progressiva a distinguerle e separarle, affidandole a soggetti sociali distinti (almeno sul piano analitico) (Ritzer 2009). Tendenza che si ritiene attualmente superata dalle dinamiche evolutive che interessano sia la produzione (mercato, marche, imprese, ecc.) sia il consumo (pratiche, motivazioni, ecc.). Il prosumer come categoria analitica viene inventata proprio per render conto di questo mutamento, emergente in modo chiaro tra la metà degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta.
Il quadro teorico in cui si colloca questo percorso di riflessione intende quindi utilizzare criticamente il concetto di prosumer, che viene trattato non come categoria risolutiva ma come prospettiva da problematizzare nell’osservazione delle pratiche – prospettiva critica di partenza e non punto di arrivo.
Ci chiederemo quindi in che modo producono e consumano i soggetti che abbiamo osservato, quali sono le loro pratiche in questi due campi e come si intersecano, quali sono i loro significati (Douglas e Isherwood 1979, Douglas 1970), e se i confini sono effettivamente fluidi o se ancora vi sono caratteri distintivi e non sovrapponibili che fanno della produzione e del consumo due campi distinti dell’esperienza, seppur in relazione tra loro – ricordando che la loro relazione imprescindibile è un aspetto che accomuna gli studi di caso considerati.

Programma

Ore 10,45
Introduzione: riflettere sul confine tra produzione e consumo attraverso le pratiche
Roberta Bartoletti

Ore 11-12,15

Le pratiche di produzione e consumo dei volontari della Festa dell’Unità (il caso del quartiere Savena di Bologna)
Lorenzo Giannini, Università di Urbino Carlo Bo

Le pratiche di produzione e consumo dei Vegani (la comunità di Bertinoro)
Alessandro Fiori, Università di Urbino Carlo Bo

Discussant:
Alessia De Biase, Laboratoire Architecture Anthropologie, École Nationale Supérieure d’Architecture de Paris la Villette
Paola Parmiggiani, Dipartimento di Sociologia, Università di Bologna

Ore 12,15-13,30

Le pratiche di produzione e consumo dei Mutoids (la comunità di Santarcangelo)
Francesco Sacchetti, Università di Firenze

Le pratiche di produzione e consumo degli orti urbani nel ricambio intergenerazionale (il caso di un’area ortiva di Bologna)
Roberta Bartoletti, Università di Urbino Carlo Bo

Discussant:
Maurizio Bergamaschi, Dipartimento di Sociologia, Università di Bologna
Roberta Paltrinieri, Dipartimento di Sociologia, Università di Bologna

Ore 13,30-13,45
Conclusioni

2 Risposte to “al confine tra produzione e consumo”


  1. 1 valentina settembre 8, 2012 alle 10:49 am

    Ciao Roberta, ho letto l’abstract del tuo articolo “media, memoria e discorso pubblico” e l’ho trovato particolarmente interessante. C’è modo di avere l’intero contributo?
    grazie

    valentina


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