pillole per dimenticare/corpi senza parola

C’è chi si preoccupa di ricordare, chi invece cerca in tutti modi di consentirci di dimenticare. Così diversi ricercatori stanno lavorando da tempo a una pillola per dimenticare, in particolare per cancellare le tracce di ricordi sgraditi. Ricordi traumatici, causati da violenze, guerre, lutti… Qualche giorno fa un telegiornale riportava la notizia che un gruppo di ricercatori di New York avrebbero sperimentato la pillola su dei topi, con risultati soddisfacenti. La pillola non farebbe dimenticare il trauma, ma ne renderebbe meno doloroso il ricordo, e interferirebbe sul trasferimento dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine.

Uno dei più bei capitoli del libro di Aleida Assmann sul ricordare è sicuramente quello dedicato al corpo. Lo consiglio vivamente. Ci parla delle emozioni e del trauma come forme di memoria mediate dal corpo. “Ci sono esperienze e ferite che si inscrivono sul corpo che … si sottraggono alla manipolazione volontaria”. Questo ci aiuta a capire la differenza tra una memoria della mente e una memoria del corpo. La prima è flessibile, e muta continuamente adeguando il passato al presente ma, nel fare questo, trova un ostacolo, un vincolo: la memoria del corpo. Nel trauma, ci racconta la Assmann, il corpo è come la pellicola fotografica su cui la luce imprime l’immagine, il trauma sottrae l’esperienza alla possibilità del racconto e della riflessione. Nel trauma il vissuto (il corpo) rimane senza parola.

I traumi che la pillola della memoria deve rimuovere sono quindi iscrizioni nel corpo che costituiscono un ostacolo alla flessibilità della memoria della mente. Forse è per questo che hanno inventato questa pillola. Chissà se ne sarà capace.

baron.gif
Immagine di Gilles Cohen, in C. Chèroux Mémoire des camps

14 Risposte to “pillole per dimenticare/corpi senza parola”


  1. 1 Giulia marzo 31, 2007 alle 2:03 PM

    “I traumi che la pillola della memoria deve rimuovere sono quindi iscrizioni nel corpo che costituiscono un ostacolo alla flessibilità della memoria della mente. Forse è per questo che hanno inventato questa pillola. Chissà se ne sarà capace.” … speriamo di no!

  2. 2 Roberta Bartoletti marzo 31, 2007 alle 5:48 PM

    Infatti ho qualche dubbio che la pillola dell’oblio possa cancellare delle tracce dal corpo. Anche se il mio dubbio non ha sicurezza scientifica, ma si basa su un’intuizione antropologica. Sarebbe interessante sentire il parere dei vari scienziati che se ne occupano.

  3. 3 Michele aprile 1, 2007 alle 1:23 PM

    E pensare che ci sono persone che volontariamente si provocano cicatrici, ferite, ustioni… anche il tatoo in questo senso è un segno della memoria.
    A chi preferisce dimenticare forse non sarà necessaria una pillola per attenuare il dolore del ricordo, credo che molta sofferenza che si lega al passato è frutto di una condizione della persona a priori del trauma stesso.

  4. 4 Roberta Bartoletti aprile 1, 2007 alle 2:48 PM

    Le iscrizioni sul corpo sono uno schiaffo alla contingenza. Per questo ho sempre pensato che i tatuaggi temporanei siano una contraddizione.
    L’arte non a caso se ne è occupata, tra le mille cose ricordo il lavoro del fotografo/artista Gilles Cohen dell’inizio degli anni Novanta dal titolo “Le matricole tatuate dei campi di Auschwitz-Birkenau” (riporto una immagine di questo lavoro nel primo post). L’esempio è ovviamente estremo, ma rivelatore.

  5. 5 kaori aprile 1, 2007 alle 8:34 PM

    più che pensare ai segni che traumi e violenze lasciano sul nostro corpo, mi interesserei di come ci cambiano, di quanto e come ci fanno crescere..
    è triste pensare che c’è chi voglia dimenticare una parte di se stessi. ogni attimo che viviamo ci appartiene a ci arricchisce; anche i momenti peggiori. senza di quelli sarebbe difficile trovare il carattere e la forza che ognuno possiede e sarebbe ancora più difficili apprezzare quel sorriso o quella parola che a volte ti cambia la giornata..

  6. 6 NoiVoiLoro aprile 3, 2007 alle 6:23 PM

    Salve,
    molto interessante l’argomento sollevato.
    E riflettendo…:

    …forse è il caso di specificare. Sono molto diversi i segni che ci lasciamo volontariamente sul corpo, da quelli che ci vengono inflitti, così come lo sono i ricordi ai quali sono legati.
    I tatuaggi, ad esempio, possono essere legati a ricordi piacevoli e spiacevoli… credo sia la loro elaborazione ad essere diversa, in quanto creiamo sulla nostra pelle, sul nostro corpo, un “memento” del tutto consapevolmente e volontariamente. Sono ricordi “autoinflitti”.
    Ma non tutti i ricordi del corpo lo sono, e non tutti vengono elaborati in maniera consapevole…forse di questi, prima di agire, si dovrebbe trovare il modo di avere una conoscenza totale e consapevole…

  7. 7 NoiVoiLoro aprile 3, 2007 alle 6:29 PM

    Per aggiungere un po’ di faceto, consiglio questa pellicola, dal titolo italiano impronunciabilmente banale, il cui titolo inglese è, al contrario, altamente evocativo:

    http://www.eternalsunshine.com/
    The eternal sunshine of a spotless mind

  8. 8 Roberta Bartoletti aprile 3, 2007 alle 10:22 PM

    La pellicola citata – “Se mi lasci ti cancello” è l’impietosa traduzione del titolo per il mercato italiano – è stata infatti associata dai media alla pillola dell’oblio: si trata di un ricordo doloroso, invalidante (l’abbandono dell’amata), che se rimosso restituisce performatività all’individuo. Non è un caso che si parli di una “spotless mind”, è la mente che si libera del ricordo sgradito, la mente appunto (il punto è sempre: ma cosa accade al corpo?). Questa è la domanda che mi ritorna sempre, scusate la fissazione.

  9. 9 NoiVoiLoro aprile 4, 2007 alle 11:47 am

    Che la scienza ci venga in aiuto, individuando un secondo cervello situato letteralmente “nella pancia”?

    http://www.formare.it/Presi%20nella%20rete/Il%20cervello%20nella%20pancia.htm

    Se la cosa fosse confermabile, si potrebbe ricondurre a questo nuovo centro nevralgico la memoria (fisica e letterale ) del corpo?

  10. 10 Giulia aprile 10, 2007 alle 3:54 PM

    Non mi piace l’idea di questa pillola, Giulia

  11. 11 Lorenzo Maggio 17, 2007 alle 10:20 am

    Se non ricordo male, la pillola dovrebbe nascere dalla ricerca militare. Non sarebbe poi così strano: molti militari tornano traumatizzati dalla guerra. Mi fa pensare al fatto che il sistema militare ha sempre bisogno di carne da macello da poter riutilizzare (anche se forse era più vero per le vecchie guerre – c’entra poco, ma qualcuno ricorda il videogioco Cannon Fodder?). D’altra parte, c’è un killer migliore di quello che non riesce a ricordare il suo crimine? (Penso ai servizi segreti – e visto che c’è aria di cinema, penso a The Bourne Identity e al suo seguito).

  12. 12 tutto.... febbraio 17, 2009 alle 9:16 PM

    io sono ancora un bambino di 14 anni,però neanche a me piace questìidea della pillola. speriamo che nn faccia effetto!!!! Ciao


  1. 1 sulla memoria del corpo « la memoria delle cose Trackback su aprile 11, 2007 alle 11:55 PM
  2. 2 cosa ci sto a fare qua « la memoria delle cose Trackback su novembre 30, 2007 alle 12:34 PM

Lascia un commento




DasBuch

Flickr Photos

Creative Commons License
Immagini e testi in questo blog, ove non specificato diversamente, sono pubblicati sotto una Licenza Creative Commons